LA COMUNICAZIONE AZIENDALE

La comunicazione aziendale deve rispecchiare la diversità tra dipendenti, clienti e partner e promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e accogliente. Cooperativa Gaia si impegna a proporre formazione e sensibilizzazione a tutto il personale sull’importanza della comunicazione inclusiva e rispettosa delle differenze.

Tutti i dipendenti, indipendentemente dal ruolo, condividono la responsabilità di seguire le linee guida di comunicazione inclusiva e si impegnano a: 

  • evitare l’uso di termini generici maschili e utilizzare pronomi inclusivi per riferirsi alle persone (es. “colleghi” anziché “colleghi e colleghe”), 
  • riconoscere e rispettare le preferenze individuali riguardo ai pronomi e al modo in cui le persone desiderano essere chiamate, 
  • eliminare qualsiasi espressione o descrizione che potrebbe promuovere stereotipi di genere o altre forme di discriminazione, 
  • assicurarsi che le comunicazioni visive (immagini, materiali grafici) riflettano una rappresentazione equilibrata e inclusiva delle persone di diverse identità e background.

Linee guida per l’utilizzo di un linguaggio neutro

L’obiettivo di introdurre all’interno dell’organizzazione l’utilizzo di un linguaggio neutro nasce dalla volontà di evitare formulazioni che possano essere interpretate come di parte, discriminatorie o degradanti, perché basate sul presupposto implicito che donne e uomini siano destinati a ruoli sociali e lavorativi diversi. Per tale motivo, con la presente procedura, si richiede al personale l’utilizzo, in tutti i documenti (documenti interni, relazioni, offerte, comunicazioni verso l’esterno ecc.) e nelle relazioni interpersonali, di un linguaggio non discriminatorio.

Di seguito vengono riportate alcune delle linee guida da seguire sia nelle comunicazioni interne che nelle comunicazioni verso l’esterno.

Uso del termine “uomo” 

Il termine “uomo” nella lingua italiana non ha necessariamente una connotazione sessista e nella sua accezione idiomatica può essere utilizzato nella redazione di testi. Il termine “uomo” o “uomini” è infatti ammesso quando è sinonimo di “persona nel suo complesso di diritti e doveri” o “essere vivente”, “essere umano” o ancora come sinonimo di “genere umano”. Il termine “uomo”, più spesso al plurale, “uomini”, non è raccomandato invece allorché venga utilizzato come sostantivo generico descrittivo di una categoria. 

Nei testi brevi, è consigliabile esplicitare la forma maschile e femminile in riferimento a più persone. Questa strategia è però meno indicata nei testi più lunghi perché appesantisce notevolmente la frase. In questo ultimo caso si consigliano i seguenti termini:

Non correttoCorretto
i dipendenti, i lavoratoriil personale
il direttore, il presidentela direzione, la presidenza
gli addettiil personale addetto

L’uso delle forme impersonali può risultare utile per evitare di ricorrere esclusivamente alla declinazione al maschile, ad esempio anziché scrivere i candidati invieranno il curriculum è possibile scrivere si invierà il curriculum.

Per i sostantivi epiceni declinabili – come tali sia al maschile sia al femminile – il genere può essere indicato mediante l’uso opportuno dell’articolo. Ad esempio:

  1. il presidente, la presidente
  2. i referenti, le referenti

Funzioni e professioni

Con riferimento alle funzioni, è ammesso l’uso del maschile con valenza “neutra” declinato al singolare quando ci si riferisce a una funzione in astratto, a prescindere dal genere della persona che la ricopre. Lo stesso vale per i nomi di funzioni declinate al plurale (es. i sindaci, i commissari).

Se invece si conosce il genere della persona fisica che esercita la funzione, va usato il genere grammaticale corrispondente. Esempio:

  • il direttore Mario Rossi / la direttrice Maria Rossi;
  • il funzionario Mario Rossi / la funzionaria Maria Rossi;
  • Per la formazione dei termini femminili vanno seguite le normali regole grammaticali di formazione delle parole: le parole che terminano in -tore diventano -trice: es. direttrice; le parole che terminano in -o diventano -a: es. sindaca, ministra.

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